La mail art nata in carcere

La mail art nata in carcere

Grazie alla onlus Artisti dentro, sono state registrate numerose interpretazioni, provenienti da diverse case di reclusione. Ora parte dei lavori è in mostra a Pallanza (Verbano-Cusio-Ossola)

VaccariNews

Curioso sapere che nei penitenziari non circoli, per il settore, solo il progetto “Filatelia nelle carceri”, guidato da Poste italiane e che vede il supporto di Federazione fra le società filateliche italiane ed Unione stampa filatelica italiana.

Altre attività sono firmate grazie ad Artisti dentro onlus, un’associazione fondata nel 2015 da volontari “che hanno ritenuto di volersi impegnare per offrire un’occasione in più ai detenuti”, avendo l’obiettivo di portare in cella arte e cultura. Propone, fra l’altro, “Pittori dentro”, consistente in un concorso di mail art, secondo il quale l’elaborato “dovrà viaggiare attraverso le sbarre, superare i pericoli e le avversità della società esterna, il tempo meteorologico e anche la casualità”, fino ad arrivare nelle mani dei giurati. Ogni tipo di cartolina va bene: illustrata, creata artigianalmente, in cartoncino o altri supporti cartacei purché accettati dal servizio postale. Su di essa è possibile intervenire in qualsiasi modo; se necessario, il sodalizio mette a disposizione invii già indirizzati ed affrancati. L’invito agli interlocutori è stato “esprimere un collegamento tra l’opera artistica e il francobollo, attraverso disegni che ne richiamino le forme, i colori oppure il senso”.

Ora -con 359 interventi e 122 autori- si è appena chiusa l’edizione 2017: la giuria si riunirà il 9 settembre.

Intanto, parte dei lavori realizzati l’anno scorso -erano 208, firmati da 101 persone- è stata venduta per finanziare le iniziative; circa la metà viene esposta in forma itinerante sotto al titolo “Mostra galeotta”. Fino al 15 settembre è ospitata presso villa Giulia, in via Vittorio Veneto, a Pallanza (Verbano-Cusio-Ossola). Ad ingresso libero, l’allestimento può essere raggiunto martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 15 alle 21, venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 21. Il materiale -confermano lungo il percorso- proviene da diverse carceri italiane e rappresenta sia la popolazione maschile che femminile. “Tra di loro vi sono certamente anche degli innocenti, vittime involontarie della fallace giustizia umana”.

Da Vaccari News

 

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